Finisce qui. Con il rimpianto per essersi fermati ad un passo dalle migliori sedici, che supera l’orgoglio di aver camminato un passo più in là di dove si sarebbe immaginato. 5 a 4 è il punteggio che ci condanna. Un gol in più per i campioni di due anni fa.
Il primo tempo è nostro. Gli avversari cominciano con leggerezza, o semplicemente noi ne abbiamo di più. Fatto sta che dopo dieci minuti siamo in vantaggio. Il redivivo Maurino approfitta di una leggerezza dei loro centrali, s’infila fra le maglie avversarie e batte il portiere in uscita. La sfida comincia qui. I CrackerJack alzano il ritmo, trascinati da un numero 8 decisamente fuori categoria. La difesa però regge. Teo è costretto ad un solo intervento, quando sventa la minaccia con l’aiuto del palo. Subito dopo Romanelli avrebbe in contropiede l’occasione per raddoppiare. Il suo destro finisce sul palo. Gol sbagliato gol subito. Sul ribaltamento di fronte gli avversari infilano sotto l’incrocio il pallone del pari. Nessun problema. Martellosio trova l’angolino basso direttamente da calcio piazzato, il portiere respinge come può. Bia in agguato firma il 2-1. L’inerzia del match è ora in mano nostra. Gli avversari impostano ma non trovano spazi, le nostre ripartenze fanno male. O meglio, potrebbero far male. Si perché Drago non riesce a trovare la fiammata e Cavapawa si lascia ipnotizzare dal portiere in uscita. Si va al mini-riposo (“i preti possono scendere e spegnerci le luci anche a partita in corso”, queste le parole dell’arbitro) sul punteggio di 1-2.
Nella ripresa la musica cambia. Gli avversari inseriscono il numero dieci, attaccante tutta tecnica ed esperienza che gioca largo sulla sinistra. Per noi cominciano i problemi. Si perché se già era difficile contenere le scorribande dell’otto, ora ad andare avanti al ritmo di elastici sono in due. Il pareggio arriva sugli sviluppi di un corner. Palla corta sul 10 che dal limite fa secco Cavapawa, e centra l’angolino basso. Nemmeno il tempo di riorganizzarci che CrackerJack sorpassa. Ancora il 10 scappa sulla destra e centra per la punta. Biuty è preso in mezzo, Teo in controtempo. Pallone sotto la traversa e 3-2. Un uno due che fino a un mese fa ci avrebbe steso. Non questa volta. Torniamo a giocare, meglio di prima. Bia addomestica un rilancio di Teo al limite dell’area salta l’uomo e fa 3-3. Gli avversari si riportano sopra, grazie ad un altro preciso tiro dal limite. Bia prende palla a metà campo, scambia con Maurino, e infila di mezzo esterno il pallone del 4-4. Fuochi d’artificio. Le squadre sono lunghe e le occasioni abbondano. Sfortunatamente per noi ad aggiornare il tabellino è ancora il numero dieci avversario. Sinistro dal limite che piega le mani a Teo, con il pallone che lento lento s’infila nell’angolino sinistro. Il finale vede il nostro assalto all’arma bianca, ma vuoi l’assillo del tempo che passa, vuoi il muro degli avversari, non riusciamo a passare. Andrea manca il guizzo, Mauro spreca dalla distanza e a Bia non si potevano chiedere più magie. Rischiamo su un paio di contropiedi avversari, ma un paio di interventi di Teo ci tengono in gara fino alla fine. Tutto inutile.
Al triplice fischio, questa volta non si festeggia. Nello spogliatoio si resta in silenzio, almeno per i primi 5 minuti. Il rammarico è grande. Capiamo quanto sia difficile abbandonare un’idea meravigliosa che lascivamente aveva accarezzato la mente di tutti, lungo tutti i cinquanta minuti. I campioni potevamo batterli. Invece resta il rimpianto. Siamo fuori. Appena un passo prima di dove mai avremmo pensato di poter arrivare.
Pagelle.
Defendi 5: Come i gol che subisce. Troppi. Se solo fosse riuscito a tirar fuori almeno uno degli ultimi quattro, saremmo qui a parlare di un’altra storia. Alcuni ottimi interventi che purtroppo si rivelano inutili. I compagni lo assolvono, gli avversari si complimentano, lui rivede il pallone del 5° gol entrare lemme lemme in porta dopo averli piegato la mano. Rimpianto.
Martellosio 6: Da quando è rientrato dall’infortunio sembra un altro giocatore. Forse sarà ancora la pura di spingere a frenarlo. Fatto sta che il buon Fede gioca una gara ordinata e di contenimento. Abbandonando le scorribande che ne avevano minato il rendimento a inizio stagione. Dalla sua parte soffriamo meno questo gli va riconosciuto, certo bisogna anche ammettere come gli avversari più temibili giochino sull’altra fascia. Ma perché ricordarglielo? Disciplina.
Locati 6+: Il suo ritardo prima dell’inizio scatena l’ansia nei compagni di squadra, che si scatenano nella corsa alla telefonata anti-panico. Basterebbe questo a giustificare il voto e la sua importanza. Solito baluardo, rischia persino di segnare la prima rete stagionale. Il diretto avversario non lo impegna quasi mai, così spesso si concede gli straordinari in fase raddoppio. Unica macchia, l’errore di posizionamento sul 3-2. Estremo.
Cavalieri 6: Media fra un primo tempo da 7 ed un secondo tempo da 5. Sarà per il fatto che gioca in casa ma Sergio sfodera una prima frazione da applausi a scena aperta. Copre con attenzione e quando sale è pericoloso. Peccato per vis à vis con il portiere avversario senza lieto fine. Nella ripresa soffre il 10, ma è comprensibile. Lui dà tutto e quando gli riesce non molla un centimetro. 8 Mile.
Cambiaghi 6: Il gol e lo spirito di sacrificio gli garantiscono la sufficienza. Non è il miglior Maurino di stagione, ma era difficile pretenderlo dopo una degenza durata quasi due mesi. Stiramento o non stiramento quando è in campo si sente. Lascia comunque il segno, anche se correre dietro al numero 8 avversario lo sfianca prima del tempo. Fiaccato.
Mangili 6: Il suo innesto a metà torneo, ha rappresentato per molti versi la chiave di volta della stagione. Difficile pensare adesso alla squadra senza di lui, anche se oggi si vede meno delle altre volte. Distruttore a metà campo, muro quando s’immola sulle conclusioni avversarie. Da lui ci si aspetta sempre il colpo di fioretto in fase offensiva, dimenticandosi però che in campo Andrea ci va con l’ascia. Thor.
Biasion 7.5: Quando ti accorgi di lui, è perché ha le braccia larghe e sta esultando. Velenosa come non mai la nostra baggiana, oggi ne mette tre. Opportunismo, dribbling e tiro dalla distanza. Biabia, sfodera il meglio del suo repertorio, purtroppo non basta. Si chiede “Non posso metterle tutte io?”. E chi se no? Rispondiamo noi. Baggiana calda.
Romanelli A. 6: Ale non si stanca mai. Atleta perfetto, compagno generoso, calciatore a volte impreciso. Ognuno però deve pensare al suo, e questa sera Ale si fa trovare pronto. Soffre come tutti il tasso tecnico degli avversari. Peccato per quel pallone calciato sul palo, a pochi secondi dal suo ingresso in campo. Ercolino.
Drago 5: Che non sia la sua serata lo si capisce quando la sua fuga per la vittoria con annessa fiammata di punta, si spegne sul fondo deviata da un difensore. Avrebbe talmente tanta voglia di dare che il meccanismo va in sovraccarico, frenandolo. Bene nel primo tempo, sparisce nella ripresa. Inceppato.